Un tesoro in vasi di coccio o dell’indifferibile attrazione della nuova realtà

Predicazione su Matteo 13, 44-46 e 2 Cor 4, 6-10

Il testo della predicazione tenuta dal past. Herbert Anders durante il culto per il suo insediamento nella Chiesa Valdese di Zurigo.

tesoro

Gioielli della corona
Un tesoro è un valore molto particolare. La parola ci porta in mente un'incredibile, meravigliosa ricchezza. Un forziere di legno rafforzato da spranghe di ferro. Grandi lucchetti che non possono essere forzati.
La maggior parte di noi avrà già visto un tesoro in televisione o in un museo. Chi è stato una volta nella torre di Londra, per esempio, ha potuto ammirare i gioielli della corona. Lo scintillio dei brillanti e diademi è impressionante.

Il tesoro per Paolo
Anche il “tesoro” di Paolo è scintillante. È un tesoro di luce, luce che brilla nelle tenebre.
Quando lo ha scritto nel 55 d.C. circa, Paolo potrebbe aver avuto in mente la sua illuminazione sulla via di Damasco qualche anno prima, dove gli apparve la luce del Cristo nelle tenebre della sua cecità (fisica e spirituale), da persecutore dei cristiani. Ma la formula che la luce risplende nelle tenebre è tutto un programma per Paolo. Su di essa costruisce la sua attività di annuncio per le comunità ebraiche che intercetta:

 "Siamo nelle tenebre – in Cristo si rivela la luce – possiamo uscire dall’oscurità per vedere chiaro".

Ecco il brillante tesoro che Paolo porta da città a città.

Ma questo tesoro non è un gran che
Tuttavia, rispetto allo scintillio dei diamanti e dei diademi, portati in processione da re e regine, il tesoro cristiano è molto meno appariscente.
Lo era già ai tempi di Paolo: non tutti nella comunità a Corinto scorgevano un'opportunità negli insegnamenti dell’apostolo che si presenta da loro con la polvere della strada negli abiti e senza grandi mezzi per sostenersi. Che tesoro sarà mai quel messaggio col tesoriere che non brilla.
Dubbi sul valore del messaggio cristiano, hanno probabilmente anche le tante persone che nei tempi nostri lasciano le chiese. Lamentano che:

  • parte della storia di missione delle chiese è stata violenta, spesso nelle orme delle politiche colonialiste;
  • siano passati secoli di Cristianesimo e ancora nessuna delle virtù predicate sia stata realizzata dalle chiese e nelle società cristiane;
  • che dire poi degli abusi di potere da parte di coloro che sono state ritenute persone di grande fiducia.

Sono lamentele che parlano da sé. Sarà che il nostro tesoro ha perso il luccichio, la sua forza?

Sconforto
A volte, confrontandosi, viene lo scoraggiamento. Ha perso tanto scintillio, l'annuncio delle chiese. Così tanto che lo facciamo con voce piccola, spesso più a livello culturale e diaconale che a livello teologico. Nei nostri documenti evitiamo di usare parole come Dio, preghiera, evangelizzazione, per paura che ci possa screditare nella discussione pubblica.Siamo diventati cauti con le parole scintillanti, per la paura di essere “di nuovo” apostrofati come venditori di perle di vetro. E spesso nelle conversazioni con amici la massima: “credo perciò rimango muto”, sembra la più adatta, per non fare danno alla causa. 

Cambio di prospettiva
In situazioni come queste, mi ricordo volentieri del teologo Paul Tillich, che mi permise di fare un cambio di prospettiva. Già nel 1959 scrisse:

“Il Cristianesimo non annuncia il cristianesimo, ma la nuova realtà.”

In altre parole, non è il Cristianesimo il tesoro. Quel che brilla è la nuova realtà che è annunciata in Cristo. Ha ragione.

Fede
Scintilla, per esempio, il mero fatto di poter credere in qualcosa. La fede è un grande capitale. Ogni fede!
Persino la fede nelle mie nuove scarpe da tennis, ha forza. Se io ci credo, le fa diventare preziose, mi fa rilassare il piede nel loro letto, rendono il mio cammino più leggero e fluido, contribuiscono alla mia salute e mi fanno dimagrire. Posso credere nelle mie scarpe da tennis.
Se questi sono gli effetti della fede in un paio di scarpe, figuriamoci la fede in un dio. Immaginatevi il potenziamento di benessere che effonde.
E se questo dio è poi quello presentato da Gesù, allora che cosa mi potrebbe atterrare mai?! Perché questo è il dio che si presenta come uno che vince la morte.
Non importa per il momento che sia “vera” o no; anche le mie scarpe da tennis non hanno una forza soprannaturale, eppure la mia fede in esse le rende una vera manna. Importa per il momento solo l’investimento di fede. Essa produce una forza inimmaginabile.
La storia ne è piena di esempi.

Speranza
Scintilla anche la possibilità del cambio di prospettiva, tipico dell'annuncio cristiano. Tante volte la vita arriva in una strada senza via d’uscita. Problemi che ci si presentano come un muro che non si riesce a scavalcare. Ebbene la logica del pensiero biblico riesce quasi sempre ad introdurre un cambio di prospettiva. E quel che era un muro insormontabile, diventa un ostacolo, che non poche volte racchiude in sé una benedizione per chi lo affronta.
Il tesoro di Paolo è un tesoro che brilla di speranza.

L’amore
E poi l’amore. La cantata forza che produce miracoli. Tanto da essere presentata spesso come la quintessenza del Dio cristiano: Dio è amore. L’amore che riesce a portare riconciliazione tra nemici, il perdono in rivendicazioni tra fratelli, il servizio dove altrimenti sarebbe stato dominio e pretesa. Brilla, l’amore.
Or fede, speranza, e amore, queste tre, sono il tesoro offerto dal Cristo.

Vasi terreni
E noi li conteniamo. Fede, speranza e amore sono il DNA spirituale dell’umana esistenza. Certo, siamo come dei vasi di coccio a questi tesori. La terracotta d’intorno nasconde la maggior parte del scintillio. Ma già quel poco che fuoriesce è talmente promettente da non poter non investire proprio in questo capitale.

Conclusione
“Lux lucet in tenebris” è anche la scritta sullo stemma valdese e dà testimonianza di quanto e quanti nella storia hanno investito in questo tesoro, contro ogni avversità e persecuzione. E anche se oggi siamo più cauti a mettere grandi parole in piazza, lo scintillio, l’attrazione della possibilità di pace, di comunione, di partecipazione, di valorizzazione, di rispetto, di gentilezza, la Nuova Realtà insomma, è così forte da non avere alternativa. Mi ci metto dunque con buona lena a scavare il tesoro nel campo e a cercare di ripulirlo portare il suo scintillio in vista, nonostante la mia inadeguatezza. E ho fede, speranza e amore, ...o meglio usare le parole un po’ più piccole: sono fiducioso, speranzoso e amorevole nel pensare che voi lo vogliate fare insieme a me. Il resto sarà opera dello Spirito.

Amen

Contatto

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