Israele e Palestina

Il Sinodo delle chiese valdesi e metodiste, riunite a Torre Pellice (To) dal 23 al 27 agosto scorso, ha approvato un importante ordine del giorno sull'attuale conflitto israelo- palestinese. Tale ordine del giorno è stato inoltrato dalla moderatora della Tavola valdese Alessandra Trotta alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni su mandato del Sinodo.
ATTI – Sinodo delle chiese metodiste e valdesi, 23 – 27 agosto 2025
Art. 25 Il Sinodo,
- riconoscendo la gravità del momento attuale come kairòs (termine con cui le chiese cristiane hanno tradizionalmente individuato un momento in cui il Signore ci chiama a schierarci in modo chiaro), che chiama le chiese a testimoniare e a riconoscere come abominio agli occhi di Dio ciò che è avvenuto il 7 ottobre 2023 e ciò che sta avvenendo a Gaza e nei Territori occupati;
- di fronte alla fame usata come arma, al numero esorbitante di uccisioni di bambini e bambine, civili, sanitari, giornalisti; dei crimini umanitari, delle immani distruzioni, dei soprusi e umiliazioni alle quali il popolo palestinese viene sottoposto da decenni;
- davanti alle ripetute violazioni del Diritto internazionale compiute dal governo israeliano a Gaza e Territori occupati, e dai miliziani di Hamas,
riconosce la legittimità del diritto del popolo palestinese alla autodeterminazione e a vivere sulla propria terra, così come riconosciuto per Israele dall’ONU nel 1948;
auspica l’immediata e duratura cessazione del fuoco, la fine dell’occupazione e la revoca del blocco della Striscia di Gaza;
auspica la liberazione degli ostaggi israeliani e dei palestinesi detenuti senza processo nelle carceri
israeliane;
in continuità con le molteplici prese di posizione delle chiese valdesi e metodiste e con le recenti dichiarazioni della Comunione Mondiale delle Chiese Riformate in occasione dei 20 anni della Confessione di Accra (dicembre 2024) e del Consiglio Ecumenico delle Chiese (giugno 2025),
invita le chiese metodiste e valdesi a:
– esprimere solidarietà e vicinanza alle comunità cristiane di Palestina e all’azione di Kairòs Palestina, sostenendo il loro diritto a rimanere sulla loro terra e a praticare liberamente la propria fede;
– assumere iniziative di boicottaggio, disinvestimento anche dalle “banche armate” ed embargo sulle armi;
– dare voce e sostegno ai costruttori di pace, ai dissidenti, agli obiettori di coscienza e ai renitenti alla leva che in Israele scelgono la difficile strada del rifiuto della violenza preferendole il dialogo e il riconoscimento reciproco,
– collaborare, anche in associazione con la società civile e con i movimenti ecumenici della pace, con quanti sono impegnati a costruire le condizioni per una convivenza pacifica tra i due popoli.
Dà mandato alla Tavola valdese di chiedere al Governo italiano:
– di riconoscere lo Stato di Palestina;
– di interrompere la fornitura di armi e ogni rapporto commerciale, militare e politico che dia sostegno alla politica genocidaria dell’attuale governo israeliano;
– di riconoscere pienamente il Diritto Internazionale e gli organismi che lo sostanziano, come l’ONU, la Corte Internazionale di giustizia e la Corte penale internazionale;
– di appoggiare le iniziative internazionali tese a indurre il governo israeliano al rispetto della legalità internazionale;
– di rendere possibile l’apertura di corridoi umanitari e sanitari, anche offrendosi di contribuire con i fondi dell’Otto per Mille, come chiesto recentemente anche dalla Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI).
Per approfondimenti:
Israele e Palestina: la moderatora scrive a Giorgia Meloni ( su chiesavaldese.org)